Cammino Balteo

Cammino Balteo

Smart Walking mi ha portato in Valle D’Aosta per godermi alcune tappe del Cammino Balteo.
Come sempre nell’organizzare ciascun cammino sono andato alla ricerca di luoghi ideali per poter portare avanti anche la parte lavorativa.
Per alcuni giorni sono ospite in uno degli appartamenti della Locanda La Barma situata nella valle di Saint Barthélemy. È uno dei presidi di NatWorking, la prima rete di spazi dedicati a chi sceglie di lavorare lontano dal caos della città.
Con loro condivido anche l’obiettivo di favorire lo sviluppo locale e il turismo dolce nelle aree extra urbane nonché l’idea che svolgere la propria attività professionale in un ambiente naturale possa portare benefici sia in termini di performance lavorative che di benessere psicofisico.
Insomma Smart Walking e NATworking sono fatti uno per l’altro!

“Esiste un legame inscindibile tra ricerca scientifica e didattica“ leggo appena entrato nell’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle D’Aosta.
La cupola bianca contrasta con il verde dei prati della valle di Saint-Barthélemy ma è una presenza che armonicamente si fonde con il paesaggio.
Lorenzo Pizzuti per un paio d’ore mi porta nello spazio e nei misteri del cosmo: a dire poco sono estasiato, affascinato e infine ridimensionato. Un dato su tutti: la materia oscura rappresenta il 30% dell’universo. Tutto quello che conosciamo dell’universo è il 4%.
Se vi chiedete come questi studi possano incidere sulle nostre vite sappiate che ad esempio il World Wide Web è nato al CERN di Ginevra.
Nella foto un meteorite lunare sulla bandiera del progetto. Tranquilli, nessun cammino sulla Luna al momento, piedi per terra!


“E la luna, la luna
Da tanto tempo lontana
Per un momento così vicina
La luna appena sfiorata…”

Oggi il tempo ha fatto un po’ i capricci: Giove Pluvio era volubile come il mio stato d’animo di questi ultimi 12 mesi.
Pioggia, sole, nuvole nere, diluvio, sole, cielo azzurro e nuvole bianche che non sono la nebbia ma hanno lo stesso risultato di farti perdere. Adesso dalla mia finestra le vedo correre come fossero un mantello attaccato all’avifauna che in questa vallata gestisce musica e canti.

Oggi è saltata la parte di Smartwalking e ho lavorato beatamente con lo sguardo sulla vallata.
Fino al notworking del tramonto con passeggiata in un trambusto di silenzio, verde e quell’odore che fa gongolare le narici di erba appena tagliata e pioggia.

L’imbrunire mi giunge senza foga dentro la stanza di legno. Noah Harari mi da lezioni sul XXI secolo e io aumento il mio credito personale, come mi ha insegnato l’amico Stefano Marletta.
È quasi notte e spero che Lignan possa indicarmi la via con il suo cielo carico di pianeti che ti chiedi come faccia a reggerne tutto il peso. Non è “come una notte a Bali” ma sono sicuro che Gianluca Gotto mi dice di credere nel cambiamento e nella forza dei sogni. Aspetto le stelle cadenti e ti penso ancora.

23 giugno

La prima tappa che percorro è la numero 10, da Roisan a Nus. Impiego 5 ore per coprire i quasi 19 km che mi vedono progressivamente scendere dai 863 m di Roisan ai 540 di Nus.

Subito un complimento alla Regione Valle d’Aosta: i sentieri sono tenuti benissimo e le indicazioni perfette, bidirezionali e con i tempi di percorrenza in entrambi i sensi!

Da Roisan cammino costeggiando il torrente Buthier e godendo di una splendida vista su Aosta e sulle località del tratto iniziale della Valpelline. Incontro lo straordinario ponte acquedotto medievale Grand Arvou sul canale “ru Prévôt”: un maestoso edificio di pietra che permette al canale stesso di superare il sottostante vallone.

Spesso al fianco dei sentieri scorreva l’acqua nei “rus”. Questa fitta rete di canali passa attraverso boschi e pascoli, scendono dalle montagne fino alla vallata centrale, convogliando l’acqua e rendendo i terreni adatti anche alle vigne che caratterizzano la parte bassa del cammino.
Un paio di castelli medievali mi danno il benvenuto sulla via francigena su cui il cammino balteo insiste per qualche km. E proprio con l’incontro di due pellegrini della francigena termina la mia tappa: Chiara e Gabriel sono partiti da Canterbury e sono diretto a Santa Maria di Leuca! Grandiosi!

In questa tappa per la prima volta ho camminato con i bastoncini di N&W Curve. Non avevo mai voluto utilizzare quelli classici ma questi – con la loro particolare doppia curvatura – sono molto efficaci, specialmente in salita.

24 giugno

La seconda tappa che percorro è la numero 9, Verrayes – Nus, una passeggiata di poco più di 10 km che si completa in tre ore, quindi alla portata di tutti. Il percorso ha una magnifica vista panoramica sul fondovalle che sfiora i villaggi alti di Verrayes e raggiunge, a mezza costa attraverso prati, radure e piccoli villaggi fuori dal tempo, le frazioni alte di Nus. Alla partenza siamo a 1019 metri e un dislivello di quasi 900 metri mi fa scendere fino ai 540 metri di Nus.

A Verrayes basta un’inquadratura per riassumere il paese: maison comunale, chiesa e torre medievale. Il percorso di oggi costeggia il fondovalle e dall’alto si capisce bene lo sviluppo della valle: serpeggia la Dora Baltea violentata dai ponti dell’autostrada e della ferrovia. Tutto intorno città e industrie.

Le centinaia di metri di dislivello sono un muro dietro il quale c’è un salto nel passato.
Blavy conserva intatto il suo fascino anche se ha perso negli ultimi decenni molto abitanti, ridotti da 100 a 45.
Luciana resiste qui con mamma Simona, 95 anni e occhi ancora buoni per sgusciare le noci. Le trovo intente al lavoro in giardino. Mi raccontano di come la scuola elementare sia chiusa da oltre 30 anni: da tutti i paesini giungevano i bambini. Adesso uno scuola bus li porta a fondovalle. Come se la montagna non meritasse figli.


In mezzo ai lamponi fa capolino Eda. È venuta qui per il marito: sono stati insieme 52 anni, si è sposata a 17 anni. Prima lavorava al cotonificio nel fondovalle. La strada era ancora stretta per salire e fino a 50 anni fa si andava a piedi o mulo. Non vedevano nessuno a queste quote. Adesso è arrivato l’asfalto ed è scomparsa la gente. Un paradosso.

Termino la mia seconda tappa a Nus e poi salgo nel mio rifugio a La Barma per il mio pomeriggio di lavorto da remoto.

25 giugno terza tappa da Aosta a Fénis, che sono praticamente alla stessa altitudine quindi i dislivelli sono di poco più di 300 metri a salire e altrettanti a scendere. La lunghezza è di poco meno di 20 km che si percorrono in circa 5 ore.
Attraversando la Dora Baltea mi trovo a camminare a mezza costa ma sull’altro lato del fondovalle rispetto alle prime due tappe.

Dal limitare del bosco vedo Aosta, da cui sono partito, e tutta la piana della Dora, pesantemente antropizzata: spiccano gli abnormi edifici della acciaieria. Sul cammino è un susseguirsi di piccoli paesi e campi coltivati, stalle, campanili e torri medievali; cascatelle e gli immancabili i rus che incanalano l’acqua che viene sparata sui campi e negli orti valdostani.
Da Pollein a Brissogne, fino a Saint-Marcel e infine a Fénis dove visito lo splendido maniero turrito dei nobili Challant: il buon San Giorgio è raffigurato anche qui.

Sono stati 5 giorni di Smart Walking e NATworking!
La locanda La Barma ha una posizione che permette di godere del silenzio, delle stelle, del fresco della vallata di Saint Barthélemy. E di lavorare in tutta tranquillità con un’ottima connessione Wi-Fi, sia dall’appartamento che dai prati verdi intorno alla casa. E nel momento di NOTworking la valle offre infinite possibilità di camminate. Se non è la perfezione del work life balance poco ci manca!
Vi aspettano Luca e Bartolomeo, eccezionali padroni di casa.

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